L’AQUILA – “Ci sono già 10 Paesi europei che non fanno pagare il servizio pubblico radio-televisivo, mentre in Italia grazie a Renzi pesa sulla bolletta e quindi, visto che la Rai incassa ogni anno ben 780 milioni di pubblicità non si capisce perché i cittadini, già oberati di tasse e dal caro bollette, debbano continuare a versare per un servizio pubblico fondamentale”.
A rilanciare in Abruzzo la petizione per abolire il canone Rai promossa dal leader del Carroccio, Matteo Salvini, e dalla Lega è il dirigente della Lega Riccardo Chiavaroli che, insieme al segretario regionale e deputato, Luigi D’Eramo, fa propria la battaglia del segretario nazionale. La petizione è partita da poche ore, come preannunciato nella festa nazionale a Pontida di domenica: si può firmare on line al link https://legaonline.it/stopcanone/.
“Naturalmente fra i nostri militanti e fra i cittadini abruzzesi la notizia è già stata accolta con entusiasmo – spiega ancora Chiavaroli -. E la prova è il numero altissimo di adesioni che stanno arrivando da tutta la regione. È chiaro che questo è solo il primo passo per una radicale riforma del sistema radio televisivo della Rai, che risente di una arretratezza frutto dell’’invasione ormai decennale del centrosinistra e alla quale procederemo, subito dopo la vittoria elettorale di domenica 25 settembre, per offrire ai cittadini un servizio informativo e di intrattenimento pubblico davvero alla portata di tutti e libero da condizionamenti di parte”, conclude il dirigente abruzzese.